Il Ruolo Materno

GENITORI 13 MAG 2025


“Mamma ho chiamato il tuo nome”, l’importanza del ruolo materno nel processo educativo e di crescita del bambino

Di Gilda Tempesta


Alla madre è riconosciuta la funzione di protezione ed accudimento del piccolo sin dalla nascita, un ruolo fondamentale che si attiva dai primi giorni di vita. Ecco quindi l’importanza dell’Imprinting, definito in psicologia come il legame di attaccamento che il piccolo stabilisce con il primo essere vivente che lo accoglie; spesso è appunto la figura materna.

Da qui il naturale riconoscimento del ruolo materno come caregiver a cui affidarsi nel percorso di crescita e di sviluppo, ma soprattutto a cui aspirare come modello educativo e di apprendimento.

Si comprende pertanto come la deprivazione affettiva, parziale o totale, scaturita dall’assenza materna in tenera età, possa essere conseguenza di importanti disagi emotivo-affettivi manifestati nel tempo. L’iniziale scambio affettivo vissuto nella relazione con il caregiver influisce inevitabilmente sul complessivo sviluppo del bambino. 

Studi psicopedagogici inerenti lo sviluppo comportamentale in età evolutiva approfondiscono l’importanza del legame con il caregiver, un “Legame Sicuro”, che crea una “base sicura”. Bowlby, psicanalista inglese che condusse gli studi sugli stili di attaccamento, caratterizzati da vicinanza e profonda sintonia tra genitore-figlio, sosteneva: “l’esistenza di un legame emotivo forte con il primo essere che vedono nascendo, ossia il caregiver, è essenziale per rendere i bambini emotivamente stabili e felici”.


L’analisi dei diversi stili di attaccamento (sicuro, insicuro-evitante, insicuro-ambivalente, disorganizzato) dimostra quanto sia importante la disponibilità manifestata dal caregiver; infatti, colui che è sensibile a cogliere le richieste del bambino, aiuta lo stesso ad affrontare le situazioni di stress. È fondamentale stabilire un giusto equilibrio nella relazione adulto-bambino, permettendo al piccolo di essere accompagnato nel percorso di crescita, mantenendo quella giusta vicinanza, che favorisce l’esperienza esplorativa fatta di “piccoli passi”. 

L’estrema protezione, caratterizzata dall’anticipazione del pericolo e in taluni casi dalla sostituzione dell’adulto nell’esperienza vissuta dal bambino o dal ragazzo, non permette allo stesso di vivere gli eventi. Il gioco di sostituzione di ruoli penalizza il bambino, non più protagonista attivo del percorso educativo, ma attore passivo dello stesso. Di contro l’ambivalenza nella relazione adulto-bambino, atteggiamenti di evitamento o indifferenza, caratterizzano la separazione genitoriale; pertanto, il piccolo riconoscerà nel caregiver una figura incoerente, indisponibile e rifiutante, sviluppando un disagio emotivo dovuto all’evitamento del contatto fisico.

Mamma ho chiamato il tuo nome quale espressione che definisce lo stato di richiesta di avvicinamento tra la mamma e il suo bambino, evidenziando l’importanza di una relazione genitoriale, riconosciuta fondamentale sotto il profilo pedagogico e psicologico. Considerando le attuali dinamiche sociali, va sottolineata l’importanza di dedicare ai propri figli un quotidiano spazio di ascolto, per un reale e un costruttivo intervento educativo ed emotivo, che nasce in primis nella famiglia e si estende con il processo di socializzazione secondaria oltre i confini della stessa.

Relazioni autentiche basate sull’autorevolezza, l’apporto affettivo, la comunicazione aperta, favoriscono la crescita armonica in età evolutiva e lo sviluppo di una personalità equilibrata. Il genitore, attraverso il processo educativo, insegna il rispetto delle regole, delle norme di convivenza civile, ma soprattutto in qualità di mentore diviene trasmettitore di valori, utili e indispensabili nella successiva fase di autonomia e indipendenza necessaria nel contesto sociale.

Nella diade madre-bambino, si sviluppa un meraviglioso spazio affettivo, all’interno del quale assistiamo allo sviluppo emotivo-sociale-cognitivo del bambino, oltre i confini dello stesso la prospettiva di un legame che dura tutta la vita.


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