Famiglia-Scuola

GENITORI 12 AGO 2025 - 8:40

L’educazione dei figli tra puerocentrismo e privatizzazione. Famiglia e Scuola incontro di alleanza educativa orientata al “bene comune”

Di Gilda Tempesta


Nel contemporaneo contesto sociale le profonde trasformazioni della famiglia pongono sfide particolari alle politiche sociali interessate alle dinamiche di intervento pubblico volto al benessere del cittadino; molte le variabili da considerare, che oscillano dalle attuali immagini differenziate di famiglia, alla ricerca di autonomia e libertà individuale, alla tutela della coesione sociale e dell’inclusione.

La famiglia è il luogo della prima educazione dei bambini, che apprendono gli insegnamenti, le funzioni, i valori ed ogni “utile strumento” per affrontare le future dinamiche sociali. La famiglia intesa come microcosmo, che attraverso le relazioni dei suoi componenti attiva la crescita dei cittadini, divenendo centrale per la comunità di appartenenza e per il macrocosmo sociale. 

Famiglie monogenitoriali, ricostituite, unipersonali, interculturali, estese, allargate, nucleari, segnano il percorso evolutivo della famiglia verso la moderna pluralizzazione della stessa, con l’individuazione dei mutamenti esercitati sui rapporti e sui ruoli parentali.

Un accurato esame del contesto socio-culturale rivela i cambiamenti avvenuti storicamente nelle relazioni intrafamiliari, tra i fattori scatenanti l’incidenza demografica, i mutamenti socioeconomici e culturali. La famiglia è cambiata adattandosi al nuovo contesto sociale, impostando l’educazione dei figli secondo dinamiche educative differenti.

La storia dell’Infanzia riconosce l’importante compito educativo della famiglia, quale nucleo di affetti, considerando significativi i ruoli educativi di entrambi i genitori, che con un approccio educativo equilibrato curano i propri figli, accompagnandoli nei processi di crescita e di formazione. E’ evidente in taluni casi osservare esempi di genitori iperprotettivi, che circondano i figli di mille attenzioni, tanto da accrescere la vulnerabilità dell’infanzia. Una costante iperprotezione rivolta ai figli, che impedisce agli stessi di affrontare gli ostacoli fondamentali per la crescita e l’autonomia; sono questi esempi di “modelli educativi iper-puerocentrici”. Invece il fenomeno della privatizzazione dell’infanzia, delinea un contesto familiare che sembra non considerare il bambino, lo stesso vive la solitudine domestica ed è assoggettato ai tempi frenetici di vita degli adulti, che non rispondono ai reali bisogni infantili, definendo un “approccio educativo adultocentrico”.

Questa descrizione considera il rapporto tra qualità della vita e qualità dell’educazione, elementi che caratterizzano la condizione dell’età evolutiva nella cultura contemporanea. 

In ambito educativo e di custodia all’infanzia, la scuola di ogni ordine e grado, sostiene la famiglia promuovendo la crescita e lo sviluppo della prole. Tale funzione è rinnovata nelle Nuove Indicazioni 2025 della Scuola dell’Infanzia e Primo ciclo di istruzione: “nessuna scuola può svolgere in solitudine il compito formativo, esso può esplicarsi con efficacia solo grazie all’indispensabile alleanza con le famiglie che svolgono un ruolo complementare a quello della scuola. 

Scuola e famiglia costituiscono, in ragione delle grandi valenze educative e affettive l’una e per l’azione sistematica e intenzionale di istruzione l’altra, le due colonne portanti del percorso di apprendimento di bambini e adolescenti”.

La scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado contribuiscono in modo determinante all’elevazione culturale, sociale ed economica del Paese e ne rappresentano un fattore decisivo di sviluppo e di innovazione. La famiglia e la scuola sottoscrivono il Patto Educativo di Corresponsabilità, con la finalità di condividere importanti obiettivi educativi, rispettando e promuovendo un dialogo costante e valori comuni. Organizzando periodici incontri, che durante l’anno scolastico rappresentano momenti di dialogo e condivisione di informazioni inerenti lo studente.

Il confronto e la comunicazione favoriscono la dimensione collaborativa famiglia-scuola implementando il superamento delle criticità e ottimizzando le sinergie tra le parti. La collaborazione tra docenti e genitori determina la qualità dei processi educativi che in un continuum transitano dal contesto di stretta socializzazione primaria tipica familiare, ad un contesto di socializzazione secondaria attivata in ambito scolastico. 

La Scuola accoglie lo studente promuovendo con la famiglia un progetto educativo di crescita, che valorizza le diversità di ognuno, attraverso percorsi formativi finalizzati al raggiungimento di obiettivi specifici di apprendimento. I docenti qualificati nel ruolo educativo, sostengono lo sviluppo dello studente, favorendo conoscenzeabilità ed il raggiungimento delle competenze

In funzione di questo, occorre sostenere la famiglia verso atteggiamenti educativi equilibrati e costruttivi, privilegiando la collaborazione tra adulto e bambino/ragazzo, per una prospettiva sociocentrica, che riscopre il valore della famiglia quale centro tolemaico della funzione educativa essenziale per la società. 

Questa dimensione sociale, comporta il superamento della visione puramente individualistica ed il passaggio ad una dimensione collaborazionista, orientata al “bene comune”, cosi definito poiché tutti ne hanno bisogno e la realizzazione necessita del contributo collettivo. 


https://www.orizzontescuola.it/leducazione-dei-figli-tra-puerocentrismo-e-privatizzazione-famiglia-e-scuola-incontro-di-alleanza-educativa-orientata-al-bene-comune/


https://www.zazoom.it/2025-08-12/leducazione-dei-figli-tra-puerocentrismo-e-privatizzazione-famiglia-e-scuola-incontro-di-alleanza-educativa-orientata-al-bene-comune/17548613/


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