Parental phubbing
- ago 26, 2025
Genitori, troppo tempo davanti agli smartphone: stilate un calendario settimanale delle attività domestiche da condividere con i vostri figli
“Parental phubbing” è il termine utilizzato per indicare il diffuso fenomeno relativo all’uso eccessivo del cellulare da parte dei genitori, con conseguenze negative sullo sviluppo ed il benessere dei figli. Genitori impegnati in attività lavorative o di svago, che implicano un utilizzo eccessivo dei cellulari, smartphone e mezzi di comunicazione, spesso attivi su social network e giochi on-line, inclini all’uso interattivo; caregiver che ignorano l’importanza dell’interazione sociale e l’opportunità di crescita negata ai minori. La presenza precaria e in taluni casi la totale assenza di relazione genitoriale e umana origina una significativa distanza emotiva, spesso conseguenza di disturbi comportamentali e dell’apprendimento di bambini e ragazzi. L’uso eccessivo dello smartphone e dei dispositivi elettronici, praticato dai genitori, influisce inevitabilmente sulla qualità del rapporto con i figli.
Ritardi cognitivi, problemi di apprendimento, disturbi emotivi sono tra le possibili conseguenze dell’uso eccessivo di schermi, praticato anche dai minori, soprattutto nei primi anni di crescita. In particolare, per gli adolescenti, le ridotte interazioni tra coetanei alimentano l’isolamento sociale e la “chiusura personale” consequenziale all’incapacità di gestire le relazioni interpersonali e di interagire con l’altro diverso da sé. Ansia, depressione, bassa autostima, disregolazione emotiva sono certamente tra i possibili effetti dovuti al ritiro sociale.
I bambini, che in età evolutiva imitano il comportamento dell’adulto come figura di accudimento che con il proprio comportamento giustifica ed incentiva lo smisurato uso dei social e degli schermi, divengono menti assorbenti di automatismo digitale e si dimostrano facilmente irritabili e iperattivi, ansiosi, con difficoltà delle funzioni cognitive quali attenzione e memoria.
I consigli educativi rivolti ai genitori possono essere innanzitutto una costante presenza fisica nella vita dei figli; l’ascolto e la comunicazione empatica con gli stessi; l’uso limitato dei cellulari e dei social per prevenire la dipendenza digitale da internet (IAD – Internet Addiction Disorder) e per favorire i processi di apprendimento imitativo dei figli; l’utilizzo dei dispositivi digitali rispettando tempi limitati e, nel ruolo di supervisori, orientare i minori ad un uso consapevole degli stessi strumenti. La teoria psicologica di Albert Bandura parla del concetto di autoefficacia genitoriale, riferita al contesto digitale, indica la percezione e la consapevolezza che i genitori hanno circa la propria capacità di influenzare positivamente i figli. I genitori che stabiliscono regole e limiti di utilizzo di siti o app e delle attività online stabiliscono i confini di un ambiente digitale equilibrato e il conseguente comportamento dei figli verso un uso consapevole della tecnologia.
Nel contesto domestico, bisogna prediligere attività di gioco libero, attività manipolative, esperienze a contatto con la natura e di affiancamento alla figura adulta, al fine di coinvolgere il bambino in attività pratiche di routine quotidiana, relative alla gestione della persona e dell’ambiente. Il bambino apprenderà imitando l’adulto nel ludico gioco di role playing, utile a sviluppare le abilità sociali individuando soluzioni costruttive in situazioni reali o simulate di problem solving; ciò favorirà la vicinanza e la comunicazione tra le parti coinvolte, oltre che la dinamica e spontanea crescita insieme al genitore.
Da qui il consiglio di stilare un calendario settimanale delle attività domestiche, in cui individuare i compiti da svolgere con i genitori e singolarmente, per contribuire personalmente ed in gruppo alle necessità della famiglia, riconoscendo l’importanza del ruolo del bambino e del ragazzo, promuovendo l’autonomia e l’indipendenza. Tutto ciò è ispirato alla teoria del “fare da sé” di Maria Montessori, in cui l’adulto nel ruolo di guida e osservatore incoraggia il bambino, rispettando i tempi di crescita e le capacità di ognuno, a svolgere compiti domestici intesi come opportunità di apprendimento e di crescita. Sperimentare, attraverso semplici esperienze dirette, l’importanza di svolgere attività, come apparecchiare la tavola, aiutare a preparare i pasti, riordinare gli ambienti della casa ed altri compiti che offrono la possibilità di partecipare ad attività pratiche e sentirsi utili. Bisogna riconoscere un ruolo attivo ai figli riponendo fiducia nelle loro capacità, aiutandoli a crescere responsabilmente. L’esperienza diretta è fondamentale nello sviluppo delle capacità in età evolutiva, secondo la stessa pedagogista: “il lavoro manuale con un fine pratico aiuta ad acquisire una disciplina interiore”. Un apprendimento diretto, quindi, che privilegia il contesto reale e pone attenzione all’ambiente che circonda il bambino e gli consente di svilupparsi liberamente; per una vita vissuta attivamente e non subita passivamente attraverso la visione di uno schermo digitale, oltre il confine dell’immaginario c’è la vita reale. Vita reale e digitale in equilibrio, riconoscendo alla prima la giusta dimensione, per un sano benessere emotivo e cognitivo della persona.
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